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Riflessioni a matitamatita

GIOVAN BATTISTA MARZI: NOBILE BENE NATO

Aurora Caporali

L’epoca che fa da sfondo a Giovan Battista Marzi è quella del tardo Rinascimento dello Stato Pontificio e, in particolar modo, di Città di Castello. Dopo il grande splendore di pieno Quattrocento e inizio Cinquecento, la città tifernate si sta ripiegando su sé stessa, anche a causa della destituzione della casata dei Vitelli (1574) ad opera di Papa Gregorio XIII e, successivamente, alla completa annessione allo Stato della Chiesa. La bibliografia scientifica che riguarda il periodo d’oro tifernate è molto vasta, lo stesso non si può dire, tuttavia, degli anni immediatamente successivi; è possibile, ad ogni modo, delineare un quadro ricognitivo degli avvicendamenti politico-istituzionali di Castello, al fine organizzare i presupposti culturali e le dinamiche politiche che coinvolgono l’autore e la sua famiglia.
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VALORI E AZIENDA

Enrico Cernicchi

Per fornire una definizione di valore che renda ragione della sua proprietà più essenziale, è utile richiamare il punto di vista del filosofo americano Dworkin, il quale, citando il poeta greco Archiloco, afferma: “La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una importantissima”. L’iniziale ambiguità di queste parole è, in realtà, specchio di una posizione etica, ancor prima che filosofica: la volpe – o, meglio, le volpi – conoscono e concepiscono il comportamento etico come una pluralità di situazioni che, di volta in volta, richiedono l’appellarsi ad un supporto valoriale, che si presenta all’azione soggettiva come elemento relativo; il riccio, d’altra parte, concepisce il valore in primo luogo come unità trascendentale, dunque indipendente ma al contempo funzionale alla situazione in cui ci si trova.
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BETWEEN THE DEFERRED ACTION AND THE SPATIAL PARADOX OF THE WEB

Giovanni Sellari

The art of reading the images results different from the reading of a written text: if in the text the reading flows consequentially, in the image it appears more chaotic and fragmentary. We can say that the reading of the image is multi-instantaneous: in the moment in which we watch the image, in its primary entirety, we begin to quickly discover all the other secondary, more hidden information. The reading of an image is always an “instant intersection of imaginations, while we are moving the eyes on the surface, they attack us both consciously and unconsciously. It is a synthesis among collective memory, memory personal and technological unconscious”1. An image is always in unstable balance among an actuality of a new glance that captures our attention and a simultaneous reminder of the iconography: this reminder is as an atlas of memories in which the personal memory and social memory merge.
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THE MOVABLE LIGHT

Ilaria Rossini

NOTES AROUND MODERNISM AND NEUROSCIENCE THROUGHT THE NOVELS OF VIRGINIA WOOLF AND FEDERIGO TOZZI.

Look within and life, it seems, is very far from being ‘like this’. Examine for a moment an ordinary mind on an ordinary day, The mind receives a myriad impressions – trivial, fantastic, evanescent, or engraved with the sharpness of steel. From all sides they come, an incessant shower of innumerable atoms; and as they fall, as they shape themselves into the life of Monday or Tuesday, the accent falls differently from of old; the moment of importance came not here but there; so that, if a writer were a free man and not a slave, if he could write what he chose, not what he must, if he could base his work upon his own feeling and not upon the convention, there would be no plot, no comedy, no tragedy, no love interest or catastrophe in the accepted style, and perhaps not a single button sews on as the Bond Street tailors would have it.
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LUISA CASATI, LA MUSA EGOISTA

Roberta Vasallucci

Una vecchia e famosa regola stabilisce che “non si giudica un libro dalla copertina”. Eppure a volte è davvero difficile non farsi influenzare dall’aspetto esteriore di un volume, specie se si tratta di fumetto. Sulla copertina de La casati. La musa egoista di Vanna Vinci, ad esempio, campeggia in primo piano il volto della protagonista. L’attenzione dell’osservatore è letteralmente calamitata dai grandi occhi bistrati di nero, dalla folta chioma rosso fuoco e dalle labbra scarlatte che risaltano sulla pelle bianchissima. Luisa Casati (nata Luisa Amman) fu un’icona della Belle Époque. A causa della prematura dipartita dei suoi genitori ereditò in giovane età l’immensa fortuna del padre Alberto, ricco produttore di cotone. Nel 1900 si sposò con il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino; l’anno successivo nacque Cristina, l’unica figlia della coppia. Luisa Casati, però, non si adeguò mai allo stile di vita tipico delle nobildonne milanesi. La sua scandalosa relazione con il poeta Gabriele D’Annunzio le ispirò un cambiamento radicale: fu da allora, infatti, che cominciò il suo proposito di “far di se stessa un’opera d’arte”. (leggi qui tutto l’articolo).

“LA SCIMMIA DI HARTLEPOOLDI WILFRID LUPANO E JÉRÉMY MOREAU: LA RECENSIONE

Roberta Vasallucci

La città di Hartlepool è situata sulla costa nord orientale dell’Inghilterra, nella contea di Durham, ed è nota per una leggenda alquanto singolare: durante le guerre napoleoniche, i suoi abitanti avrebbero impiccato una scimmia. Stando al racconto, una nave francese naufragò poco lontano dal villaggio e i locali trovarono l’unico superstite della catastrofe: una scimmia con indosso l’uniforme militare francese, presumibilmente agghindata per divertire gli occupanti del vascello. Non avendo mai visto un francese la popolazione scambiò l’animale per un nemico e, in seguito a un processo sommario, lo giustiziò. Ad oggi la leggenda gode di una popolarità tale che gli abitanti di Hartlepool portano la nomea di Monkey Hangers, ovvero impiccatori di scimmie; la tifoseria di calcio locale, che ha lo stesso soprannome, ha anche per mascotte una scimmia di nome H’Angus (gioco di parole con l’espressione Hang us!”, “impiccateci!”).  (leggi qui tutto l’articolo).

LA RESISTENZA DELLE DONNE

Letizia Giovagnoni

Per decenni a livello storiografico ed istituzionale il contributo delle donne alla Resistenza non è stato adeguatamente riconosciuto, rimanendo relegato ad un ruolo secondario poiché la lotta per la Liberazione veniva, per ovvie ragioni, declinata al maschile. Proprio perché da sempre relegate tra le mura domestiche e imbrigliate in ruoli determinati, le donne quando raccontano la loro esperienza partigiana hanno avuto la tendenza a autosvalutarsi o a banalizzare il contributo apportato. La partigiana Nelia Benissone Costa disse a tal proposito: “tanto gli uomini sono pieni di sé, tanto le donne preferiscono tacere”. Per questo motivo è per molti denominata Resistenza taciuta.
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APPUNTI PER UNA FENOMENOLOGIA GIOCOSA E POST-MODERNA DELL’ARTE FALSARIA

Samuele Chiovoloni

Kurt Vonnegut mi ha insegnato che per rendere funzionale un discorso bisogna capitolarlo pedissequamente. Elencare i punti e svolgerli. Vonnegut dice che andrebbero anche ribaditi, in una chiosa. Io ho deciso di non farlo perché, per quanto sia semplice illustrare che tipo di discorso condurrò, non è altrettanto semplice raccogliere le conclusioni in commi brevi e incisivi a trattazione effettuata. Per essere un divertissement parte già in salita. Ma ecco i punti. Il primo punto prende spunto da un aneddoto simpatico, un po’ gonfiato, che vorrebbe rispondere ad un interrogativo. La letteratura e l’arte drammatica hanno realmente un potenziale di trasformazione del mondo o sono da considerarsi come mezzi idonei, più che altro, a descrivere e ritracciare l’esistente?
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LA TRADUZIONE DEI NOMI PROPRI IN HARRY POTTER NELLE VERSIONI ITALIANA E PORTOGHESE

Yanita Kitanova

È capitato a tutti viaggiando o stando comodamente davanti alla televisione di sentire nomi di persone, città e opere d!arte provenienti da tutto il mondo e, contestualmente, non poter fare a meno di notare che alcuni di questi rimangono nella loro forma originale, mentre altri vengono tradotti diversamente, a seconda della lingua prescelta: sarà risultato altrettanto naturale per tutti, quindi, chiedersi chi sia a decidere il come e se tradurli. In realtà, non c’è una spiegazione esatta e definitiva, non esiste una regola da seguire, ma soltanto delle strategie traduttive che vengono adottate dai traduttori a seconda dei contesti, degli stili e delle necessità. Le lingue e le culture di tutto il mondo sono talmente diverse le une dalle altre che sarebbe impossibile stabilire un modus operandi che omologhi le svariate possibilità di traduzione. I nomi dei personaggi fittizi, come quelli delle persone reali, sono portatori di senso. Anzi, in questi casi, il senso è ancor più importante avendo il ruolo narrativo di comunicare con il lettore/spettatore, suggerendo così diverse chiavi interpretative.
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Gli strumenti del processo di selezione: prove individuali e prove di gruppo

Valeria Cacioppa

A valle del colloquio di selezione e della somministrazione di test, il processo di selezione può prevedere uno step ulteriore, che consiste nella richiesta da parte del/dei recruiter al/ai candidati di svolgere una o più attività.
Questo tipo di prove, individuali o di gruppo, consentono un’osservazione diretta delle capacità dei candidati, oltre alle sue componenti comportamentali. Il grado di aspettativa e di enfasi poste su tali prove può essere tanto saliente che esse diventano il “principio organizzatore” dell’intera selezione, il fulcro attorno a cui ruotano anche gli altri momenti conoscitivi sopradetti, ovvero il colloquio e i test.


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